CACAO: ANTIOSSIDANTE E ANTIDEPRESSIVO, ottimo anche per il benessere cardiovascolare

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Cacao o cioccolato, alzi la mano chi non ne ha mai sentito parlare.

Da grandi a piccini sono in tantissimi ad amare il cioccolato in tutte le sue forme, ma se ci soffermassimo sulla sua nascita ci accorgeremmo che quello che troviamo al supermercato sottoforma di dolci o creme poco ha a che fare con l’alimento prodotto in natura.
La storia del cacao è antichissima e risale ai popoli delle civiltà precolombiane dei Maya e degli Aztechi, nota all’Occidente grazie a Cristoforo Colombo, fu denominata da Linneo Theobromina cacao, ovvero “cibo degli dei”.

I frutti prodotti dalla pianta tropicale del cacao (Teobroma cacao) sono di grandi dimensioni, detti cabosse, con all’interno lunghe file di semi, le cosiddette fave di cacao. Una volta raccolte queste vengono poste in buche, sotto foglie di banano e altro fogliame, per permetterne la fermentazione. Questo processo, insieme alla successiva essicazione al sole, è indispensabile poiché impedisce alle fave di cacao di germogliare e ne modifica, al contempo, le qualità reologiche. A questo punto i semi vengono sottoposti a lavorazioni molto simili a quelle dei chicchi di caffè, ma a differenza di questi, i semi di cacao possiedono una parte grassa, nota come burro di cacao, parte che può essere estratta ed utilizzata nelle preparazioni dolciarie o addirittura, per le sue proprietà idratanti, in cosmetica.

Usanza quotidiana degli Incas era, però, utilizzare la polvere di cacao come bevanda, stemperandola in acqua, in modo molto simile all’uso odierno, senza aggiunta di zucchero o altri dolcificanti. Ancora oggi gli indiani Kuna, che abitano le isole di San Blas a Panama, fanno uso della polvere di cacao, e si è riscontrata in tale popolazione una mancanza di malattie del sistema cardiocircolatorio come infarto del miocardio o ictus.

Queste inoltre risultano normotese o ipotese per tutto il corso della vita, pur facendo uso di sale paragonabile al nostro.
Ci potremmo chiedere come fare per ottenere anche noi questi benefici. In primis ciò che occorre fare è valutare in maniera consapevole il prodotto, controllando le etichette, perché non dobbiamo pensare che tutto il cioccolato sia uguale. Si dovrebbe prediligere il cioccolato fondente, almeno del 75%, poiché l’apporto di cacao e dei componenti benefici risulta complessivamente maggiore. È disponibile in commercio, inoltre, il cioccolato funzionale, che presenta l’aggiunta di componenti che ne esaltano non solo il sapore, ma che ne aumentano le proprietà nutritive.
Nello specifico di quali benefici stiamo parlando?
Un consumo regolare di cioccolato fondente, circa 10-15g al giorno, apporta benefici non solo al sistema cardiovascolare ma anche protezione nei soggetti insulino-resistenti grazie alla presenza di Flavonoidi. Come evidenziato dal benessere del sistema cardiovascolare dei Kuna, il cacao migliora la pressione sanguigna, l’aggregazione piastrinica e la funzione endoteliale, tramite l’azione di riduzione dei livelli di colesterolo cattivo (LDL) e aumento di quello buono (HDL).


Secondo una leggenda azteca, la pianta del cacao fu donata agli esseri umani da una divinità per alleviare le loro fatiche, sappiamo ora che le fave di cacao contengono in effetti alcaloidi, quali la teobromina, dalle proprietà energizzanti. Presenta, inoltre, un elevato potere antiossidante a cui vengono attribuite anche virtù antidepressive, grazie alla presenza di serotonina, sostanza coinvolta nella regolazione dell’umore. Inoltre, è ricco di vitamine e minerali, come ferro, potassio e magnesio, di cui fornisce una quantità utile al fabbisogno giornaliero.
Ora che sappiamo che il cioccolato non è solo buono ma che fa anche bene alla nostra salute non dovrete più sentirvi in colpa se decidete di aggiungerlo alla lista della spesa, ma quando vi fermate indecisi su quale scegliere, ricordatevi di guardare bene l’etichetta: fondente minimo al 75% e con il cacao primo posto sulla lista degli ingredienti!